ABRUZZO-BRIGANTI

 
   

Franco Cercone

Abruzzo terra di briganti

Edizioni Qualevita, pp.128, euro12,00

 

Si coglie in questo libro che narra la storia di due briganti in Abruzzo – Crucitto e Tamburrino – un aspetto ciclico della realtà italiana presente anche nei nostri giorni. Il lavoro sui campi, si sa, è decisamente faticoso e lo era di più all’epoca di Crucìtte, quando per dissodare la terra non c’era il prezioso ausilio dei moderni trattori ma soltanto la zappa ed il bidente. Ecco allora presentarsi ai sudditi del papa una occasione veramente d’oro: l’impiego di forze pagate a bassissimo costo ed adibite a lavori che nello Stato della Chiesa nessuno voleva più compiere.

I proprietari si guardavano bene pertanto dal denunciare alle autorità locali o ai Francesi che garantivano il regno del papa i fuorusciti abruzzesi ricercati per brigantaggio, ma costituenti una forza lavorativa preziosa e mal pagata da adibire ai più faticosi lavori.

Sorge spontaneo così il confronto con gli odierni clandestini che raggiungono in ogni modo l’Italia e vengono impiegati a basso costo ed in nero, senza che la loro presenza sia segnalata alle autorità competenti. La storia, occorre riconoscerlo, è in questo caso davvero maestra di vita.

Sottratti dalle reali vicende che li videro protagonisti di un tormentato e drammatico periodo della nostra storia nazionale, Crucìtte e Tamburrine sono assurti grazie alla fantasia popolare a figure leggendarie, assumendo nell’orizzonte culturale abruzzese e non solo una dimensione che è quella dei personaggi delle fiabe.

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